Di seguito la lettera che Paolo Fresu, in qualità di Presidente della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, ha inviato al Ministro Dario Franceschini il 28 febbraio 2020.
“Spett. Ministro,
la Federazione Nazionale del Jazz Italiano (formata da tutte le componenti nazionali della filiera produttiva dello spettacolo dedicata alla musica jazz) si unisce alla cordata di tutte le realtà che, in questo momento di emergenza, fanno sentire la propria voce per chiedere alle Istituzioni competenti di avviare soluzioni che mettano i lavoratori del comparto dello spettacolo al riparo da danni irreparabili.
Le ripercussioni sulle attività dello spettacolo dovute alle misure di emergenza messe in campo per il Coronavirus, da risolvere con provvedimenti chiari e immediati, evidenziano in modo definitivo le gravi problematiche relative al nostro settore, composto per lo più da lavoratori “intermittenti” che, nonostante il loro lavoro sia comunque gravato da oneri consistenti, non godono di alcuna tutela.
Le disposizioni adottate dal Governo e da alcune Regioni che hanno sospeso lo svolgimento degli spettacoli in Lombardia, Veneto, Piemonte e parte dell’Emilia-Romagna sino al 29 febbraio p.v. oltre alla chiusura dopo le ore 18:00 di molte attività di bar e ristorazione per cercare di contenere il contagio da Coronavirus COVID 19 – tra cui il DL n. 6 del 23 febbraio 2020 e il DPCM che da attuazione al decreto-legge n. 6/2020– si stima abbiano già prodotto una perdita di circa 10,5 milioni di euro per i soli spettacoli musicali (dati elaborati da Assomusica su stime fornite da TicketOne).
Un’emergenza come questa mette in ginocchio un intero comparto che continua a non essere riconosciuto come una delle risorse primarie di questo Paese ma che, e i numeri proprio di questa emergenza lo evidenziano chiaramente, lo è eccome.
La invitiamo dunque a considerare, una volta per tutte, le necessarie azioni per tutelare lavoratori che contribuiscono in modo consistente alla ricchezza materiale e morale del nostro Paese.
In questo contesto, il possibile accantonamento di risorse aggiuntive previste per il FUS 2020, in assenza di certezze sulla futura allocazione, desta grande preoccupazione tra gli operatori. Ci auguriamo inoltre che in una fase delicata come quella che stiamo attraversando vengano individuati, relativamente al FUS, criteri di rendicontazione per i concerti annullati per causa di forza maggiore nonché misure di sostegno aggiuntive rispetto al piano di riparto che era stato inizialmente previsto.
In queste ore c’è stato qualche alleggerimento dei provvedimenti che consente ad alcune realtà di rimettersi in moto. Auspichiamo che, nella massima tutela della salute pubblica, si possa tornare presto alla normalità per quanto riguarda la possibilità di lavorare. Auspichiamo altrettanto che invece l’occasione possa essere trasformata nell’opportunità di affrontare annosi problemi che hanno reso questa emergenza molto più grave e dannosa.
Il Presidente
Paolo Fresu”